Con peeling chimico si include Ringiovanire la pelle, ridurre le imperfezioni e stimolare la rigenerazione della cute nel medio e lungo termine. Questi sono, in generale, gli obiettivi di un peeling, ed in particolare di un peeling chimico, una procedura che viene scelta sempre più spesso da uomini e donne che vogliano dare una svolta al proprio viso senza dover ricorrere al bisturi.
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Conoscere tutti i dettagli relativi al peeling chimico potrà essere davvero utile, soprattutto per scegliere se sottoporsi a questo tipo di procedura.
Che cos’è il peeling chimico
Il peeling è una forma di esfoliazione della pelle, cioè di eliminazione dello strato superficiale, spesso ricco di cellule morte, in modo da consentire alla pelle stessa di effettuare quello che può essere visto come un turnover, cioè un cambiamento in meglio.
Il peeling chimico vede l’impiego di sostanze acide che consentono di eliminare questo strato di pelle in modo controllato ma, sicuramente, efficace e spesso con risultati più immediati rispetto a quelli che si possono ottenere con altre procedure.

Peeling chimico viso
Il peeling chimico, a differenza dello scrub che tante persone già effettuano a casa o nei centri estetici, utilizza i così detti alfa idrossiacidi (AHA) e i beta idrossiacidi (BHA) per ottenere l’esfoliazione, invece di utilizzare le micoparticelle che si vedono nel momento in cui si usi un semplice scrub.
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Questi acidi sono anche chiamati acidi della frutta, e per questo sono di origine naturale.
A seconda del tipo di peeling chimico, questa procedura potrà essere effettuata in un centro estetico oppure presso un vero e proprio studio medico.
Inoltre, esistono forme di peeling chimico che tante persone eseguono a casa, ma che non si possono certamente paragonare a quelle, molto più efficaci, che si possono ottenere professionalmente.
Infatti, ciò che distingue maggiormente le procedure domestiche da quelle effettuate dai professionisti è costituito dalla concentrazione di acidi.
Nei prodotti professionali, l’acido sarà in concentrazioni maggiori, ma sempre sicure, mentre in quelli che sono i prodotti da usare a casa la concentrazione di acidi sarà di gran lunga inferiore. Per questo, con un peeling effettuato presso gli studi professionali sarà possibile ottenere subito un risultato visibile, mentre nell’uso domestico sarà essenziale continuare per un lungo periodo.
Le tipologie di peeling chimico
Anche per i peeling che vengano effettuati dai professionisti si possono individuare delle differenze.
Esistono tipologie differenti di esfolianti, con risultati, quindi, diversi:
- Il peeling superficiale
Questo consente di eliminare lo strato più esterno della pelle. L’obiettivo, in questi casi, è quello soprattutto di andare a ridurre l’opacità cutanea. Il peeling andrà, quindi, a toccare solo lo strato corneo dell’epidermide.
- Peeling superficiale più profondo
Si tratta ancora di una forma di esfoliazione chimica superficiale, ma con un’azione leggermente più profonda. In questo caso, si arriverà fino a quello che è lo strato basale dell’epidermide.
Già con questo tipo di procedura sarà possibile andare ad agire sulle cicatrici, sull’iper pigmentazione e anche su alcune rughe superficiali.
- Peeling medio
È una forma di peeling chimico che arriva ad una profondità media, in particolare a livello dell’epidermide e anche del derma papillare. Si utilizza soprattutto per eliminare le cicatrici date da malattie, come per la varicella e l’acne, ma anche per agire sul melasma e le possibilità di fare dei filler rughe di profondità media.
- Peeling profondo
Infine, questo peeling chimico consente di arrivare agli strati più profondi della pelle, quindi fino al derma reticolare. Si utilizza per le cicatrici più profonde e le rughe più marcate.
La scelta del peeling chimico
Il tipo di peeling chimico da utilizzare sarà determinato dalle condizioni della pelle della persona, e anche da quelle che sono le sue esigenze e le diverse aspettative.

Peeling chimico esempio di prima e dopo
Ecco perché la persona dovrà iniziare con un esame approfondito della propria pelle, individuando che cosa voglia andare ad eliminare o a trattare, ma non solo.
Siccome i trattamenti domestici non possono andare a migliorare notevolmente la pelle, ci si dovrà rivolgere ad un professionista. Sarà essenziale, quindi, fare una visita preliminare presso il proprio dermatologo oppure medico estetico, oppure farsi consigliare un buon estetista per le forme di peeling più superficiali.
Durante la visita il medico chirurgo si occuperà di esaminare la pelle a fondo, utilizzando anche una lente di ingrandimento, e di individuare in modo particolare quali saranno le zone da trattare e che abbiano maggiormente bisogno del peeling.
Inoltre, si adopererà al fine di individuare le caratteristiche della pelle del singolo paziente, sia dal punto di vista generale, sia prendendo in considerazione allergie e reazioni avverse avute nel passato, così da poter decidere quale acido poter utilizzare.
Gli acidi utilizzati per il peeling chimico
Com’è già stato indicato, non viene utilizzato un solo tipo di acido per realizzare il peeling chimico.
Ne esistono diversi e ognuno di questi si adatterà alle specifiche necessità del paziente.
- Acido salicilico
Questo tipo di acido viene utilizzato soprattutto per le pelli acneiche, in modo non solo da eliminare le cicatrici, ma anche allo scopo di curare la pelle ed evitare che l’acne peggiori o possa tornare.
Si utilizza anche nel momento in cui l’acne sia ancora presente.
- Acido glicolico
Questo acido viene utilizzato soprattutto per agire sulle macchie, sia quelle causate dal sole, sia quelle che possono originare dal trascorrere del tempo.
Lo stesso accade per l’utilizzo dell’acido ferulico, ottimo anche per le lentigo solari.
- Acido lattico
Questo tipo di acido si utilizza in modo particolare nel momento in cui gli inestetismi che si vogliano eliminare siano stati causati da processi infiammatori.
- Acido retinoico
Questo acido non ha particolari proprietà esfolianti ma è molto utile in quanto va ad accelerare molto il rinnovamento cutaneo. Quindi, viene utilizzato soprattutto nel caso in cui si debbano trattare delle pelli mature che abbiano rughe già molto evidenti.
- Acido piruvico
Questo acido ha anche proprietà antimicrobiche e sebostatiche, quindi può essere utilizzato sulle pelli acneiche anche nel momento in cui l’acne sia ancora presente.
Tutti questi acidi dovranno sempre essere utilizzati con professionalità se in concentrazioni tali da andare ad esfoliare la pelle e da alterarne lo stato originario.
Le fasi del peeling chimico
Dopo la visita inziale, e la previsione degli interventi da effettuare concretamente, si passerà all’utilizzo pratico dell’acido che sarà stato scelto, in modo da esfoliare la pelle.
Ecco tutte le fasi che si dovranno seguire per consentire al peeling chimico di avere efficacia:
- Fase di preparazione
Nel momento in cui la persona sarà pronta a sottoporsi all’esfoliazione chimica la si preparerà.
La preparazione consiste nel ripulire la pelle con una sostanza sgrassante, in modo da eliminare le impurità e rendere la pelle stessa più recettiva rispetto al trattamento successivo.
Ovviamente, il trattamento si potrà effettuare solo sulla pelle priva di trucco.
- Fase di applicazione
Dopo la pulizia inziale, si passerà all’applicazione del prodotto. L’applicazione avverrà con un pennellino su tutto il viso, lasciando da parte l’area perioculare, particolarmente delicata.
- Fase di posa
A seguito dell’applicazione, l’acido verrà mantenuto in posa per una quantità di tempo che potrà variare moltissimo sulla base del tipo di acido che sarà stato scelto.
Infatti, si può andare dai 2-3 minuti per l’acido salicilico, per il piruvico e il glicolico, fino ai 10 minuti previsti per altri acidi, come il mandelico.
- Fase di rimozione e tamponamento
Dopo il tempo di posa si passerà ad eliminare l’acido che sarà ancora presente sulla pelle, e al suo tamponamento.
Si parla di tamponamento degli effetti dell’acido per un motivo specifico. Si avrà l’obiettivo, infatti, di evitare che l’acido possa compromettere la pelle, e questo risultato si potrà ottenere solamente con una sostanza in grado non solo di idratare la pelle, ma anche di restituirle alcune sostanze delle quali potrebbe essere stata “depauperata” a causa dell’uso dell’acido.

Esempi di peeling chimico
Quindi, pensando all’uso di un acido allo scopo di eliminare le rughe, spesso si passerà all’uso di una crema specifica contro i segni del tempo, oppure di una maschera, sempre con il medesimo obiettivo.
In questo modo, quindi, la pelle potrà rigenerarsi e, al tempo stesso, non sarà esposta troppo in quanto sarà sicuramente stata “danneggiata” dall’uso dell’acido.
Diversamente rispetto a quanto accade con altri tipi di trattamenti topici, per l’esecuzione del peeling chimico non sarà necessario l’uso di anestetici a livello della pelle. Infatti, durante il trattamento si avvertirà solo un leggero pizzicore o un bruciore: entrambe le sensazioni sono assolutamente sopportabili e sono, soprattutto, temporanee.
Le tempistiche totali relative ad un trattamento di peeling chimico possono andare dai 30 ai 50 minuti in totale. Molto dipende non solo dalla preparazione, ma soprattutto dal tempo di posa dell’acido scelto.
Quelli più efficaci si terranno in posa pochi minuti, mentre gli altri potranno essere tenuti in posa anche per trenta minuti in totale.
Come agisce il peeling chimico
Per capire ancora meglio di che cosa si stia parlando, sarà possibile individuare i meccanismi di azione degli acidi che si usano per il peeling chimico.
In generale, il peeling e l’esfoliazione si occupano di accelerare quelli che sono i normali processi di esfoliazione e di rigenerazione della pelle che, con il passare del tempo, oppure per malattie o lesioni, possono venire meno.
Gli acidi ialuronici puri ad esempio hanno la capacità di andare a rompere i legami che si creano tra i corneociti, cioè le particelle che compongono l’epidermide.
Anche se può sembrare negativo, il peeling va ad instaurare un processo di necrosi che, però, sarà seguito dal ricambio cellulare.
Grazie all’azione degli acidi, che segue questo speciale meccanismo, il peeling chimico è in grado di:
- Eliminare le cellule presenti a livello di epidermide e derma, soprattutto quelle che siano danneggiate o alterate
- Favorire il ricambio cellulare
- Stimolare la creazione di nuovo collagene e di fibre elastiche della pelle
- Favorire il successivo assorbimento di altri principi attivi, come accade per l’uso delle creme antirughe o idratanti
Come ci si sente dopo un peeling chimico?
Dopo il completamento del trattamento di peeling chimico la zona trattata potrà essere arrossata e sensibile.
Per i peeling più profondi ci si potrà anche ritrovare con la pelle più gonfia, e in alcuni casi si potranno formare delle piccole crosticine.
Tutti questi fenomeni sono passeggeri, ma il medico potrà prevedere l’utilizzo di pomate o gel a base di antibiotici allo scopo di aiutare la pelle a guarire in fretta, e anche con l’obiettivo di scongiurare eventuali infezioni.
Nel termine di circa 5-10 giorni il turnover cellulare sarà stato completato e sarà possibile tornare a truccarsi, con una pelle che sarà ringiovanita e senza più rossori.
Cosa fare dopo il peeling chimico
Ogni persona che si sottopone al peeling chimico è diversa, ed è per questo che non si possono indicare consigli che sicuramente siano adatti a tutti.
Il medico si occuperà di dare indicazioni specifiche, ma ci sono alcuni accorgimenti che potranno essere messi in pratica sia per sentirsi meglio, sia allo scopo di favorire la guarigione.
- L’uso dell’acqua fredda
Dopo un peeling chimico ci si potrà sicuramente lavare il viso, ma bisognerà privilegiare l’acqua fredda, che aiuterà anche a lenire le sensazioni di fastidio.
- L’idratazione
Anche sotto questo profilo sarà il professionista ad indicare il prodotto migliore, ma sicuramente l’idratazione sarà la soluzione migliore per aiutare la pelle a rimanere bella ed elastica.
Anche bere molto aiuterà ulteriormente la pelle a rigenerarsi.
- La protezione solare
Bisognerà evitare l’esposizione al sole dopo il peeling, anche in questo caso per tempistiche variabili a seconda del trattamento subito.
Al tempo stesso, per proteggere la pelle durante le normali attività quotidiane si raccomanderà l’uso di una protezione solare che sia almeno di SPF30, ad esempio sotto il trucco.
- Allenamenti
Nei due giorni successivi al peeling si consiglia di non sottoporsi ad allenamenti intensi che potrebbero aumentare molto l’afflusso di sangue al viso, determinando anche prurito, rossore e pizzicore.
- Sauna e bagno turco
Anche tutti i trattamenti che portano calore verso il viso dovrebbero essere evitati, come la sauna e il bagno turco.
- Non esfoliare ulteriormente
Magari ci si è abituati ad utilizzare uno scrub casalingo, sotto forma di crema o di spazzola, ma bisognerà evitare questo trattamento almeno per la prima settimana successiva al peeling, se non fino alla guarigione completa.

Peeling chimico esperienze personali
Infatti, i trattamenti aggressivi potrebbero portare la pelle ad infiammarsi ulteriormente.
Gli effetti indesiderati del peeling chimico
Nonostante il peeling chimico sia una procedura sicura, soprattutto quando realizzata solo da personale specializzato, in alcuni casi si possono verificare degli effetti indesiderati.
Questi possono variare molto in relazione alla profondità del peeling e dai vari trattamenti già fatti sulla pelle del viso, come può essere un lifting o mini lifting, così come in correlazione a quello che sarà stato il tipo di acido usato. Infine, anche la sensibilità del singolo paziente può determinare delle varianti sotto questo punto di vista.
Gli effetti indesiderati, che sono comunque nella maggior parte normali, possono essere i seguenti:
- Pelle arrossata
- Sensazione di bruciore
- Irritazione
Questi effetti sono destinati a risolversi entro breve tempo e da soli, ma il medico chirurgo potrà comunque indicare l’uso di pomate antibiotiche allo scopo di ridurre i tempi di guarigione.
Esistono, invece, vere e proprie reazioni avverse che si possono verificare in alcuni casi. Tra queste si comprendono le reazioni allergiche e anche la formazione di nuove cicatrici rispetto a quelle trattate.
Per evitare questo tipo di reazione sarà, quindi, sempre necessario sia rivolgersi ad un professionista, sia indicare al medico particolari allergie.
Nell’ambito estetico, invece, si potranno eseguire solo peeling molto leggeri che non rientrino nelle procedure mediche.
A chi si sconsiglia il peeling chimico
Come abbiamo già visto, ci possono essere casi nei quali il peeling chimico può provocare reazioni allergiche o avverse.
Le persone che abbiano una pelle particolarmente sensibile dovrebbero accostarsi a queste procedure con molta più prudenza rispetto alle altre.
Questo anche se esistono acidi, come l’acido mandelico, che hanno il potere di andare a calmare i rossori e di agire anche sulle pelli maggiormente infiammate.
Per chi sia particolarmente sensibile, quindi, si utilizzeranno acidi meno aggressivi che dovranno essere valutati, di volta in volta, sempre dal professionista.
Cosa aspettarsi da un peeling chimico
Non tutti i pazienti sono uguali, e quindi anche nell’uso di un peeling chimico si potranno apprezzare risultati differenti.
Tuttavia, in alcuni peeling, come quelli più leggeri, fin dall’inizio si noterà una pelle più luminosa, liscia e ringiovanita, mentre nel caso in cui si voglia agire sui segni del tempo, come le rughe, in alcuni casi si dovrà attendere qualche settimana in più per notare i risultati definitivi.
Proprio per i peeling più profondi, però, i risultati permarranno davvero per molto tempo, e nel trattamento delle cicatrici si potranno vedere risultati praticamente definitivi.
Certo, per una lesione che sia profonda, come accade con le cicatrici, ma anche con le rughe marcate, spesso sarà necessario eseguire diverse sedute durante l’anno, a scadenze regolari.
Lo stesso accade con quelli che sono i programmi di peeling previsti per il ringiovanimento: la pelle continuerà ad invecchiare, ed è per questo che sarà necessario non abbassare mai la guardia e continuare ad eseguire, magari un paio di volte l’anno, dei richiami per il peeling chimico già realizzato.
Per comprendere ancora di più che cosa aspettarsi da un peeling chimico, si può stilare una specie di tabella relativa alle tempistiche.
Per i peeling superficiali ci si potrà concentrare su diversi appuntamenti mensili, o su un appuntamento al mese durante il periodo invernale.
Per i peeling medi il richiamo potrà essere effettuato almeno dopo tre mesi, mentre per quelli profondi dopo almeno sei mesi.
Questo indica, quindi, anche la durata dei risultati di ogni tipologia di peeling sulla base della sua efficacia.
Peeling chimico, costo nel dettaglio
Un elemento che spesso porta le persone a non voler subire un peeling chimico è costituito dal costo.
Si crede che questo sia inavvicinabile ma, se si pensa a quanto si spende per le creme e altri trattamenti spesso inutili, il costo del peeling può essere valutato in modo diverso.
A livello generale, l’esfoliazione con acidi che sia stata eseguita da un dermatologo costerà tra i 120 e i 150 euro.
Com’è già stato indicato, la frequenza dei trattamenti potrà variare sia sulla base del tipo di acido sia del risultato che si vorrà ottenere.
Per un peeling che abbia un obiettivo clinico, come accade per quelli che siano utilizzati contro l’acne, ma anche per correggere le macchie ed eliminare le rughe, si può consigliare di effettuare almeno tre sedute, ad intervalli di dieci giorni.
Nel caso in cui si abbia un obiettivo soprattutto estetico si potranno eseguire trattamenti ogni tre mesi, quindi di tipo stagionale.
Il peeling chimico cosmetico
Se il peeling chimico così com’è stato inteso fino ad ora è una procedura medica, esistono anche peeling cosmetici che utilizzano sempre sostanze chimiche.
Questi potranno essere eseguiti dagli estetisti e, in alcuni casi, anche a casa.
Questi peeling hanno una percentuale di acidi compresa tra il 2 e il 10 percento: per questo motivo non si corrono rischi ma bisognerà comunque rispettare alcuni accorgimenti nel loro utilizzo.
Innanzitutto, sarà sufficiente una sola applicazione al giorno, evitando gli abusi.
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Inoltre, non bisognerà effettuare strani mix di acidi diversi: si dovrà procedere con un prodotto e poi passare a quello successivo solo nel momento in cui si sia concluso il trattamento precedente.
Per notare gli effetti di un peeling cosmetico sarà necessario attendere almeno 48 ore, soprattutto perché questi prodotti hanno una concentrazione più limitata, ma vanno comunque ad agire sulla pelle che, in un modo o nell’altro, dovrà iniziare il suo processo di rigenerazione come accade anche con gli altri tipi di esfoliazione.
Conclusioni
Ovviamente, non ci si potrà aspettare un risultato eclatante sulle rughe profonde o sulle cicatrici più lontane nel tempo, ma comunque si potranno ottenere degli effetti incoraggianti, soprattutto nel caso in cui si sia costanti sia nell’esecuzione del peeling, sia nella protezione della pelle dagli agenti esterni, come il sole e il freddo.
Il peeling chimico dovrà essere visto con una certa prudenza da chi utilizzi medicinali topici. È questo il caso di chi abbia la necessità di curare l’acne anche con formulazioni topiche.
In questi casi sarà essenziale rivolgersi al proprio medico per ottenere un consiglio e per evitare, quindi, di vanificare completamente il lavoro fatto mediante l’uso delle medicine e delle pomate che siano state prescritte dal medico.
Per qualsiasi domanda non esitare a scriverci qui sotto,
A presto!
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Ha senso fare il peeling chimico o meglio andare direttamente su intervento tipo lifting al viso?